
Meno di due settimane al 29 maggio, data di una domenica speciale per il movimento pallavolistico siciliano. Sarà una festa, innanzitutto, l’ultimo capitolo del Trofeo dei Territori. Come mai prima di questa edizione.
«Torna una delle passerelle più importanti dell’attività giovanile siciliana», taglia corto Maurizio Ragusa, presidente del C.T. Fipav Catania, che aggiunge: «Rivivere quest’esperienza, dopo tutte le immense difficoltà che abbiamo attraversato e che hanno colpito soprattutto le nuove generazioni, è in fondo la vittoria più importante, la vittoria di tutti. C’è chiaramente un aspetto tecnico da considerare: i protagonisti sono i migliori atleti della nostra isola delle categorie Under 14 femminile e Under 15 maschile, e questo di per sé è un aspetto fondamentale. Ma siamo reduci da un momento storico senza precedenti, costellato di sospensioni, di palestre vuote e silenziose, di rinvii su rinvii. E in questo contesto, il TDT 2022 è una festa nella festa: è davvero una sensazione speciale vedere nuovamente questi ragazzi confrontarsi sul campo».
Catania, a proposito di campo, gode peraltro dei favori del pronostico…
«Già, e diciamo che siamo anche i campioni in carica, avendo vinto in entrambe le categorie nell’ultima edizione giocata nel 2019. Ma proprio per il fatto che la rassegna torna dopo due anni di vuoto, è tutto da vedere: nel femminile c’è molto equilibrio, nel maschile dovremo fare a meno di qualche elemento importante impegnato nelle finali di categoria, ma sappiamo che l’obiettivo di bissare il successo del 2019 è alla portata».
Un obiettivo raggiungibile grazie ad un lavoro certosino…
«A dicembre abbiamo iniziato ad organizzarci con la qualificazione territoriale, subendo poi la sospensione tra gennaio e febbraio. Sappiamo di essere a buon punto e cercheremo di finalizzare il nostro percorso insieme allo staff tecnico, che ringrazio. Da presidente tengo al risultato, ovviamente, ma la vera vittoria l’abbiamo già centrata, tutti, tornando a vivere la pallavolo sul campo».
Come giudica, sino ad oggi, il suo percorso alla guida della Fipav Catania?
«Positivo. Abbiamo fatto tanto in un periodo molto complesso, affrontando l’imprevedibilità di problemi che non avremmo mai nemmeno potuto immaginare. Nonostante tutto, il campo ci ha dato molte soddisfazioni, avendo vinto quasi tutti i campionati regionali e perdendo, dall’inizio della pandemia, poche società: tre, quattro, rispetto al periodo pre-covid. Restano ancora dei nodi spinosi, come quello delle palestre scolastiche, su cui siamo sempre intervenuti tentando interlocuzioni costanti con amministrazioni e presidi, e facendo sempre il possibile per restare operativi su un percorso virtuoso. Abbiamo cambiato anche sede, stiamo investendo molto sull’S3, sui corsi di aggiornamento, sulla comunicazione. E abbiamo portato avanti tutti i campionati giovanili: questo è un risultato fondamentale».
A Catania qual è lo stato di salute del volley?
«Negli ultimi due anni, soprattutto all’inizio dell’emergenza sanitaria, c’è stato un blocco di ragazzi che si avvicinavano alla pallavolo. Contagi, green pass, tamponi: tutto questo ha allontanato parecchi atleti giovani, anche perché alcuni genitori erano contrari al vaccino. L’impatto c’è stato soprattutto nel femminile, specie per la classe 2008, che ha subìto un evidente decremento di atlete. Negli ultimi mesi, però, fortunatamente questo trend si sta invertendo.
Un pronostico sul TDT?
«Nel Maschile Catania parte favorita, ma va considerata l’incognita legata alle assenze a cui facevo cenno. A seguire vedo bene Palermo, ma occhio alla possibile sorpresa Monti Iblei. Nel femminile, Catania a parte, credo che se la giocheranno anche Palermo e Messina».